
16 Gen Acqua sempre più rara: quanta ce n’è nel mondo?
Il problema della scarsa disponibilità di risorse idriche è ampiamente riconosciuto. L’acqua, infatti, è una risorsa fondamentale da proteggere e gestire con attenzione, perché ce n’è poca ed è distribuita in modo ineguale tra le diverse regioni del mondo. Mentre alcune aree ne dispongono in abbondanza, altre affrontano situazioni di stress idrico, che comportano gravi conseguenze sulla salute e alimentano la malnutrizione, aumentando la vulnerabilità di queste popolazioni. Tale disuguaglianza è spesso aggravata dalle politiche di gestione adottate dai singoli Paesi, rendendo la situazione complessa e diversificata, diventando un peso economico e politico da non sottovalutare.
Per capire la situazione mondiale della disponibilità di risorse idriche, bisogna considerare la distribuzione dell’acqua globale, la quale ricopre più del 70% della superficie terrestre:
- Acqua terrestre: 97% salata (mari), 3% acqua dolce
- Acqua dolce: 68,7% calotte glaciali e ghiacciai, 30,4% acqua sotterranea, 0,9% altro
- Acqua dolce superficiale liquida è pari al 0,3% dell’acqua globale, questo 0,3% si divide tra 87% laghi, 11% stagni e 2% fiumi
La prima cosa che salta all’occhio con questi dati è che solo il 3% è costituito da acqua dolce e potenzialmente potabile, del quale ne viene utilizzato circa l’8% di cui:
Attualmente, i dati disponibili mettono in luce notevoli disparità nell’uso delle risorse idriche, che spesso non dipendono solo dalla quantità di acqua presente in un territorio, ma soprattutto dalla sua gestione e governance. Ciò riguarda la capacità di un Paese di amministrare e controllare le proprie risorse idriche, sia attraverso impianti adeguati, sia mediante leggi specifiche. Le statistiche mostrano che gran parte dell’acqua potabile disponibile viene utilizzata per l’irrigazione agricola o nei processi industriali, riducendo così la quantità di acqua destinata all’uso umano, già compromessa dalla sovra-estrazione e dai cambiamenti climatici.
In questo modo ci si ritrova involontariamente a dividere il mondo in paesi ricchi d’acqua e paesi poveri d’acqua. Tra i paesi più ricchi d’acqua troviamo Sud e Nord America, Oceania e Asia Settentrionale. Il Canada in particolare è un vero e proprio “gigante idrico”, con una disponibilità d’acqua pro capite che varia dai 10 mila ai 50 mila litri a persona. Gli Stati Uniti hanno una disponibilità media di 10 mila litri, al pari dei Paesi europei più ricchi di acqua, cioè Irlanda, Svezia, Finlandia, Norvegia, Islanda e Danimarca.
In Europa si riscontra una marcata disuguaglianza nella disponibilità di acqua tra i paesi settentrionali e quelli centro-meridionali. Paesi come Gran Bretagna, Francia, Italia, Spagna, Portogallo e Grecia dispongono di una quantità di acqua che varia tra i 5.000 e gli 8.000 litri pro capite, mentre Germania, Polonia e Romania hanno una disponibilità di soli 5.000 litri. Africa e Medio Oriente, invece, sono regioni fortemente colpite dallo stress idrico, dove circa 9 bambini su 10 vivono in aree caratterizzate da grave scarsità d’acqua, con impatti significativi sulla salute e la nutrizione. Quando si parla di stress idrico, non si fa riferimento solo alla difficoltà di accesso all’acqua potabile, ma anche alle sue conseguenze indirette, come la mancanza di servizi igienici e condizioni di vita insalubri, che possono causare sfollamenti e conflitti. Sebbene l’Africa sia caratterizzata da un sottosuolo che per buona parte del continente si presenta ricco di risorse idriche, gran parte del territorio non ha gli strumenti adeguati ad estrarle e gestirle, probabilmente a causa di motivazioni politiche ed economiche. Questa disparità si riflette nei consumi: in media, una famiglia canadese consuma 350 litri di acqua potabile al giorno, una famiglia europea 165 litri, mentre una famiglia africana si limita a soli 20 litri.
L’Italia, grazie alla presenza delle Alpi, è il paese più ricco di risorse idriche dell’area del Mediterraneo. Pur essendo uno dei principali bacini idrici d’Europa, la forma allungata del territorio comporta significative differenze tra il Nord, che è abbondantemente ricco di acqua, e il Sud, che è invece soggetto a un costante rischio di stress idrico, soprattutto durante i mesi estivi. Le risorse idriche disponibili in Italia ammontano a circa 52 miliardi di metri cubi annui, di cui circa un quarto proviene da fonti sotterranee e il restante da fonti superficiali. Tuttavia, gli acquedotti italiani registrano una perdita media del 30% dell’acqua immessa, con punte che superano il 50% nelle regioni del Sud, il che significa che circa 2,61 miliardi di metri cubi di acqua su 8,72 miliardi immessi nella rete vengono dispersi. Nonostante ciò, l’Italia è al primo posto nell’Unione Europea per prelievo di acqua potabile, con 428 litri per abitante al giorno, ma l’effettiva quantità di acqua erogata per uso potabile si riduce a circa 220 litri per abitante, a causa delle perdite nella rete.
Garantire a tutti l’accesso libero e sicuro all’acqua deve diventare un impegno prioritario, considerando che il ciclo dell’acqua svolge un ruolo essenziale in tutte le attività umane e nei nostri ecosistemi. Per questo motivo è stato inserito tra i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs) il Goal 6, che mira a garantire la disponibilità e la gestione sostenibile dell’acqua e dei servizi igienico-sanitari per tutte le persone entro il 2030. Si tratta di uno dei punti più importanti dell’agenda, il cui sviluppo è determinante alla riuscita di molti altri dei 17 Obiettivi SDGs, in primis quelli relativi all’alimentazione e alla nutrizione, alla riduzione della povertà, alla salute umana, all’uguaglianza di genere, all’energia, alla crescita economica, alle città sostenibili, ai cambiamenti climatici e all’ambiente.
“[…] ciascuno di noi, nessuno escluso, ha un ruolo da svolgere”, questo il monito e l’invito conclusivo del rapporto ONU 2023. In questo scenario di crescente necessità di gestione sostenibile delle risorse idriche, Smartilla si inserisce come parte attiva e innovativa nel processo di ottimizzazione dell’uso dell’acqua. Grazie alla sua tecnologia avanzata, Smartilla offre un sistema intelligente per l’irrigazione del verde ornamentale che riduce il consumo idrico, ottimizzando l’uso delle risorse disponibili, dando valore ad ogni singola goccia d’acqua utilizzata. Con un sistema che promuove l’efficienza e la sostenibilità, Smartilla contribuisce a ridurre gli sprechi e a garantire un impatto positivo sul territorio, supportando la gestione responsabile dell’acqua, in linea con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite. In questo modo, la tecnologia diventa un alleato fondamentale per affrontare le sfide globali legate alla scarsità d’acqua, contribuendo a garantire un futuro più equo e sostenibile per tutti.